Saturday, March 31, 2012

America's Cup - il punto della situazione

Bellissimo documentario sull'America's Cup, le prossime location, i teams, i progettisti e le nuove barche, da vedere !

Friday, March 30, 2012

LATO TIMONE

Oggi sembra strano, ma la posizione centrale della pala del timone nelle imbarcazioni è stato un salto evolutivo importantissimo che ha reso le barche più sicure e più manovrabili.
All'inizio per governare le barche si usava un remo posizionato sul lato destro della barca, infatti ancora oggi in inglese per indicare il lato destro di una imbarcazione si usa il termine Starboard (tribordo in italiano) che viene dall'antico inglese steering board cioè lato da dove si timona.
Il lato opposto si indica con il termine portside (babordo in italiano) che sembra derivi dal fatto che era il lato dove si ormeggiava, in quanto libero dal timone laterale, e quindi il lato del "port".




Ma quando le barche hanno cominciato ad essere costruite con la pala del timone centrale fissata allo specchio di poppa ?
La risposta non è univoca ma alcune fonti indicano come prima raffigurazione di un timone centrale il bassorilievo presente nella cattedrale di Winchester risalente al 1180 circa.

Bassorilievo cattedrale Winchester

Ogni tanto però accade che vengano alla luce ritrovamenti che sembrano scompaginare totalmente la storia della progettazione nautica, come nel caso della Stele di Novilara.
Su questa stele rinvenuta presso la località di Novilara nelle Marche, è rappresentata una imbarcazione che pare abbia un timone centrale fissato alla poppa, la datazione della stele è però del VII secolo a.c. facendo fare al timone centrale un balzo indietro nel tempo di almeno 1600 anni.

La stele di Novilara
Nella stele sono rappresentate tre imbarcazioni, due più piccole che sembrano impegnate in una battaglia, e una più grande che mostra dei rematori e sulla poppa dei denti che potrebbero essere i sostegni per il timone centrale.
Dobbiamo allora pensare che l'uso del timone centrale sia stato scoperto già a quell'epoca e poi dimenticato per tanti secoli ? La tesi non convince molto e sembra più probabile una libera interpretazione dell'artista che ha realizzato l'incisione e che probabilmente non sapeva molto di barche, a questo proposito vi consiglio di leggere HESPERIA 10, studi sulla grecità di Occidente di Lorenzo Braccesi, che cita esperessamente la stele a pagina 244.

Thursday, March 29, 2012

CALCOLO DELLA RESISTENZA D'ATTRITO

Dopo aver parlato di cosa si intende per resistenza d'attrito (frictional resistence) in questo post, vediamo ora come si calcola.
La formula è la seguente:

Rf = Cf * 0,5 * D * V^2 * Sw
Dove:

 Rf = Resistenza d'attrito (frictional resistence) in N
 Cf = Coefficiente d'attrito, si calcola come vedremo poi
D= Densità del fluido, (acqua di mare 1025 Kg/mc, aria 1,25 Kg/mc)
V= Velocità della barca in m/s
Sw= Superficie bagnata (per meglio dire superficie investita dal fluido) in mq

Quindi la formula esprime il concetto che la resistenza d'attrito dipende dalla superficie interessata dal fluido (opera viva di una barca ad esempio), dalla densità del fluido (acqua per l'opera viva dello scafo, aria per la parte emersa), dal coefficiente di forma che vedremo in seguito e dal quadrato della velocità, il tutto diviso per due (o moltiplicato per 0,5 che è lo stesso).
Possiamo notare come tutto ciò coincide con le esperienze pratiche di navigazione, barche con meno superficie bagnata sono più veloci (a parità di altre condizioni), la resistenza aumenta con il quadrato della velocità quindi a velocità basse influisce poco poi cresce velocemente fino a diventare un muro insuperabile.
Questo fenomeno è molto evidente nelle barche a motore dove arrivati a velocità sostenute anche dando ancora gas la velocità si incrementa di pochissimo.

Cf  si calcola con la seguente formula   Cf = 0,075/(Log Rn - 2)^2

Log è il logaritmo naturale, Rn è il numero di Reynolds, vedi anche questo.
Non fatevi spaventare siamo quasi alla fine, rimane solo da calcolare Rn, Numero di Reynolds.

Rn = V * L / v
V  è sempre la velocità in m/s
L  è la lunghezza caratteristica (per uno scafo è 0,7 della lunghezza al galleggiamento, per le appendici è la corda media)
v  è la viscosità cinematica del fluido (per l'acqua 0,00000111 mq/s (cioè 1,11* 10^-6).

Facciamo un esempio numerico per toccare con mano come si deve procedere.

Ipotizzando di dover calcolare la resistenza d'attrito di una barca che procede a 5 m/s (9,7 Kn), ha una lunghezza la galleggiamento LWL di 18 m, una superficie bagnata dello scafo di 75 mq, una superficie della deriva di 6 mq con una corda media di 1,6 m, una superficie del timone di 1,8 mq con una corda media di 0,45 m.



 Quindi la resistenza d'attrito totale alla velocità di 5 m/s è:
221,89 Kg per lo scafo + 24,91 Kg per la deriva + 9,51 Kg per il timone, cioè 256,32 Kg in totale.

 

Wednesday, March 28, 2012

VOR 2011-12 - ULTIMI VIDEO SPETTACOLARI

La Volvo Ocean Race non smette di regalarci immagini grandiose, e qualche volta anche un po' preoccupanti.

Telefonica viene colpita da due onde violente, la barca si inclina paurosamente.




Le barche sono sottoposte a sollecitazioni estreme e le rotture si moltiplicano.

Monday, March 26, 2012

CENNI DI FLUIDODINAMICA - LA RESISTENZA D'ATTRITO


Vorrei dedicare una serie di post per condividere con voi alcuni concetti base della fluidodinamica che sono indispensabili per capire il comportamento e le prestazioni delle barche in acqua.
Oggi parliamo di una delle componente più importanti dell'attrito, LA RESISTENZA PER ATTRITO (frictional resitence).
Una imbarcazione ha bisogno di energia per muoversi in acqua perché il suo moto è ostacolato dalla RESISTENZA che l'acqua e l'aria oppongono, la resistenza è dovuta a diverse cause e quindi si può scomporre in diverse componenti.
La resistenza per attrito è una delle componenti più importanti ed è dovuta all'azione di attrito che le particelle di acqua esercitano sulla superficie immersa dello scafo e anche all'azione delle particelle d'aria che investono tutte le superfici della barca esposte all'ria.
E' abbastanza facile capire che le particelle d'acqua scorrendo lungo la superficie dello scafo esercitano una forza che va nella direzione opposta del moto, in parole povere tendono a frenare la barca, è però interessante capire come questo avviene.
Immaginiamo lo strato di acqua immediatamente a contatto con lo scafo e pensiamo che questo scorra sulla superficie dello scafo producendo resistenza , poi pensiamo allo strato di acqua successivo il quale scorre sul precedente, poi ci sarà un terzo strato che scorre sul secondo e così via fino ad arrivare ad uno strato che sta fermo perché è sufficientemente lontano dalla barca, questo strato si chiama STRATO LIMITE (boundary layer).
Ovviamente ogni strato scorrendo sul precedente produce attrito, questa è la resistenza per attrito e per capire bene il fenomeno va pensato in tre dimensioni come se ogni strato fosse una pellicola che avvolge lo strato precedente e che è avvolta dallo strato successivo.






Come è evidente dalla figura e dal video, lo strato limite non è sempre alla stessa distanza dalla superficie, a "prua" è più vicino e tende ad allontanarsi dalla superficie andando verso poppa.
Nel prossimo post della serie cercheremo di capire come si calcola la resistenza di attrito.

Friday, March 23, 2012

I CENTO ANNI DEL TITANIC

Il 14 Aprile del 1912 il Titanic affonda durante il suo viaggio inaugurale, fra pochi giorni quindi sarà il centenario di questo tragico avvenimento che è entrato nella storia della marineria, ovviamente per l'occasione ci saranno tanti eventi e anche tanti libri in uscita.
Io vi consiglio il libro di Claudio Bossi che studia il Titanic da molti anni e che già conosciamo per il bellissimo sito web che ha costruito in anni di ricerche, da qualche tempo c'è anche la pagina FaceBook.



Descrizione tratta dalla pagina ibs.it

14 aprile 1912: al suo viaggio inaugurale, il transatlantico Titanic cola a picco dopo la collisione contro un iceberg al largo delle coste di Terranova. Migliaia di persone periscono, tante altre si salvano in una delle tragiche storie del mare che più di altre continua a destare interrogativi e a coinvolgere il pubblico. Questo libro leggibile come un romanzo narra la vicenda della nave, del suo equipaggio, dei suoi passeggeri in un affresco dettagliato e appassionante che fa luce su molti aspetti che a lungo sono rimasti misteriosi. Perché una nave giudicata inaffondabile cola a picco in poche ore? Che cosa c'è di vero nelle premonizioni e in quelli che furono interpretati come strani segnali dall'occulto? Si può parlare di complotto ai danni della nave? In che cosa consisteva il vero "tesoro" che molti cercarono a lungo e ostinatamente per anni? A queste e a tante altre domande Claudio Bossi dà una risposta esauriente, ricca di particolari raccolti in trent'anni di pazienti ricerche. Così, al racconto della vicenda che accomunò migliaia di persone e i loro familiari si unisce la ricostruzione delle storie individuali più interessanti.

Tuesday, March 20, 2012

MULTIsurf, YACHT DESIGN SOFTWARE

Fra i tanti programmi dedicati alla progettazione nautica trova posto anche MULTIsurf prodotto dalla AeroHydro.
Il programma è arrivato alla versione 8.0 e ad ogni versione si è arricchito di nuove funzioni che rendono più intuitivo la progettazione di yachts.
Esistono anche dei componenti aggiuntivi come Hydro che è dedicato all'analisi idrostatica, solo per scafi non parzialmente allagati.
I prezzi non sono particolarmente popolari ma va ricordato che si tratta un programma completo che compete con i competitor più blasonati.



Monday, March 19, 2012

L' INVENZIONE DELLA LONGITUDINE

Per chi non lo avesse ancora letto, vi consiglio caldamente il libro LONGITUDINE di Dava Sobel.
E' un libro di diversi anni fa che ha avuto un grande successo di pubblico pur trattando di un argomento così specifico.
Quando ne ho sentito parlare non mi ero mai chiesto chi avesse messo a punto il metodo per determinare la longitudine e quali implicazioni avesse avuto.
Il libro ripercorre la storia di come e perché determinare la longitudine di una nave sia stato un problema per tanti secoli e come alla fine sia stato risolto con un'idea geniale.


Ancora oggi la Latitudine si calcola a partire dall'equatore mentre la Longitudine si calcola a partire dal meridiano di Greenwich in Inghilterra dove passa anche il fuso orario "0".
Proprio l'idea di legare la longitudine al tempo sarà la mossa vincente....


Friday, March 16, 2012

IL KAYAK SECONDO FABIO LUCIDI


Fabio Lucidi è un interior designer con la passione per tutto ciò che galleggia ed in particolare per i kayak ai quali ha dedicato molto tempo con risultati eccellenti.
Il kayak è una imbarcazione antichissima e molto affascinante, per navigarci la devi praticamente indossare e così si crea un rapporto molto stretto fra uomo e barca.
 Fabio si è appassionato talmente a questo tipo di navigazione da aprire il sito KAYAKINLEGNO dove gli appassionati si scambiano idee ed esperienze.

il progetto di un kayak



kayak modello mrkrab autocostruito

kayak modello nuraj autocostruito




 Per chi volesse saperne di più sulla tecnica chiamata  strip-planked per costruire kayak e piccole barche in legno vi consiglio:





Thursday, March 15, 2012

ECO SHIP - IL TRASPORTO VIA MARE ECOLOGICO

Il trasporto via mare rappresenta circa l' 80 % del trasporto mondiale di merci, è quindi importante investire risorse nella ricerca di navi più efficienti e più sicure
Il vento e il sole sono ovviamente le fonti energetiche maggiormente disponibili in mare e quindi si studiano mezzi capaci di sfruttarli, va inoltre ricordato che ridurre i consumi significa ridurre i costi ma anche le emissioni inquinanti.


Tuesday, March 13, 2012

AutoCAD WS, gratis e online

Qualche giorno fa ho installato il browser Google Chrome e ho sperimentato qualche applicazione android, fra quelle dedicate alla progettazione vi segnalo AutoCAD WS.
In pratica questa app permette di usare il noto programma CAD gratuitamente e on line dal vostro computer, oppure da iPhone o iPad.




Monday, March 12, 2012

BLUENOSE II - IL PROGETTO DI RICOSTRUZIONE

Il Bluenose è stato uno schooner da regata varato in Nuova Scozia nel 1921 e che ha fatto la storia della nautica mondiale tanto da essere immortalato addirittura in un francobollo, e così importante da essere il capostipite di una serie di barche.


Nel 2012 sarà varato uno schooner che è la riproduzione del Bluenose II, potete seguire la ricostruzione in tempo reale attraverso una web cam collocata nel cantiere.

web cam del cantiere

I numeri del Bluenose II


Molto bello anche il canale YOUTUBE dedicato alla ricostruzione del BLUENOSE II.


Saturday, March 10, 2012

LA TRAGEDIA DEL MOBY PRINCE

Documentario sulla tragedia del Moby Prince, Giovanni Minoli ripercorre gli atti del processo facendo emergere elementi molto interessanti.
Navi militarizzate, elicotteri che attraversano la rada, soccorsi a singhozzo e registrazioni radio inquietanti, qualcosa non torna nella verità uscita dai tribunali.

Thursday, March 8, 2012

Un catamarano a motore da Porsche Design Studio

Il cantiere svedese Royal Falcon Fleet sta costruendo un catamarano a motore di 41 metri, e tre ponti, su design dello studio PORSCHE.
Le specifiche di questo nuovo progetto sono veramente impressionanti, inoltre la configurazione a catamarano permette di raggiungere velocità importanti a parità di motorizzazione.
Molto moderni gli interni che hanno veramente poco di marino e potrebbero essere collocati in un loft di Manhattan.







Tuesday, March 6, 2012

Volvo Ocean Race - To the ends of the Earth

Splendidi documentari sulla regata oceanica più famosa al mondo.

I PRIMI 40 ANNI

Bellissimo vedere immagini sulla costruzione delle prima barche oceaniche




VOLVO OCEAN RACE 2011/12 - LEG 1




VOLVO OCEAN RACE 2011/12 - LEG 2




VOLVO OCEAN RACE 2011/12 - LEG 3



Monday, March 5, 2012

GOMMONE A VELA

Maribelle 615 è un gommone a chiglia rigida che fa della vela la sua propulsione principale, insomma un gommone a vela.
Caratteristiche del progetto sono l'albero senza sartie e il boma tipo wind surf, la vela steccata anche lei di derivazione wind surf e la deriva retrattile che permette di limitare lo scarroccio ma consente di spiaggiare.
Ovviamente i puristi della vela non si innamoreranno di questa barca che va intesa più come un tender a vela che come una deriva.
La presenza dei tubolari perimetrali ovviamente non facilita la navigazione a vela con barca sbandata ma come sempre costituisce un elemento di leggerezza e una importante riserva di galleggiamento.
Il costruttore presenta, all'interno della scheda tecnica, anche un grafico polare delle velocità, ovviamente non entusiasmanti ma comunque un buon compromesso.

Scheda tecnica



Thursday, March 1, 2012

Rhino 3D, ancora altri plug-in

Vi segnalo ancora altri plug-in per Rhino 3D.

EVOLUTE programma che permette di gestire la costruzione di superfici complesse.
Esiste la versione LITE e quella PRO






SYMVOL permette invece di gestire meglio i volumi