Friday, March 30, 2012

LATO TIMONE

Oggi sembra strano, ma la posizione centrale della pala del timone nelle imbarcazioni è stato un salto evolutivo importantissimo che ha reso le barche più sicure e più manovrabili.
All'inizio per governare le barche si usava un remo posizionato sul lato destro della barca, infatti ancora oggi in inglese per indicare il lato destro di una imbarcazione si usa il termine Starboard (tribordo in italiano) che viene dall'antico inglese steering board cioè lato da dove si timona.
Il lato opposto si indica con il termine portside (babordo in italiano) che sembra derivi dal fatto che era il lato dove si ormeggiava, in quanto libero dal timone laterale, e quindi il lato del "port".




Ma quando le barche hanno cominciato ad essere costruite con la pala del timone centrale fissata allo specchio di poppa ?
La risposta non è univoca ma alcune fonti indicano come prima raffigurazione di un timone centrale il bassorilievo presente nella cattedrale di Winchester risalente al 1180 circa.

Bassorilievo cattedrale Winchester

Ogni tanto però accade che vengano alla luce ritrovamenti che sembrano scompaginare totalmente la storia della progettazione nautica, come nel caso della Stele di Novilara.
Su questa stele rinvenuta presso la località di Novilara nelle Marche, è rappresentata una imbarcazione che pare abbia un timone centrale fissato alla poppa, la datazione della stele è però del VII secolo a.c. facendo fare al timone centrale un balzo indietro nel tempo di almeno 1600 anni.

La stele di Novilara
Nella stele sono rappresentate tre imbarcazioni, due più piccole che sembrano impegnate in una battaglia, e una più grande che mostra dei rematori e sulla poppa dei denti che potrebbero essere i sostegni per il timone centrale.
Dobbiamo allora pensare che l'uso del timone centrale sia stato scoperto già a quell'epoca e poi dimenticato per tanti secoli ? La tesi non convince molto e sembra più probabile una libera interpretazione dell'artista che ha realizzato l'incisione e che probabilmente non sapeva molto di barche, a questo proposito vi consiglio di leggere HESPERIA 10, studi sulla grecità di Occidente di Lorenzo Braccesi, che cita esperessamente la stele a pagina 244.

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