Wednesday, February 17, 2010

ORACOLE VINCE LA 33° COPPA AMERICA

L'equipaggio americano di ORACLE vince la seconda ed ultima regata di questa stranissima 33° Coppa America.
Ancora non si sa nulla di certo riguardo alla prossima edizione, anche se presumibilmente si terrà negli Stati Uniti.
E' ufficiale invece che il Challenger of Records (rappresentante degli sfidanti) è Vincenzo Onorato leader del team Mascalzone Latino, già presente nelle edizioni del 2003 e 2007.

In questo post però, come promesso, vorrei parlare di un aspetti tecnico di questi multiscafi così evoluti, la PIERCING BOW.

Il termine PIERCING BOW significa "prua perforante" ed indica una forma di prua rovesciata, la parte inferiore si allunga sull'acqua mentre quella superiore è molto più arretrata.
Un dritto di prua con inclinazione inversa insomma, dopo la prua classica con slanci generosi si sono diffuse le prue verticali e adesso fanno il loro ingresso le percing bow con slancio negativo.




Queste prue non solo hanno lo slancio invertito ma mostrano una disposizione dei volumi totalmente capovolta, i volumi maggiori si trovano in basso mentre salendo di quota avviene una rastremazione.
Insomma tutto il contrario di una prua da yacht moderno che pur avendo uno slancio di prua contenuto, o nullo, manteneva una sezione a V con incremento dei volumi andando dal basso verso l'alto.
La ragione di questo cambiamento radicale di geometria è la ricerca di un comportamento che non tende a superare l'onda salendoci con la prua ma a "bucarla" passandoci attraverso, da qui il termine "piercing bow".
Chiunque ha esperienza di navigazione a vela con derive o piccoli catamarani sa che quando si mette la prua sotto l'acqua la barca si ferma bruscamente e si corre il rischio di ribaltarsi in avanti, se la velocità è sostenuta.
Perché quindi una prua che si immerge ?
Le prue classiche sono pensate per riuscire a stare al di sopra dell'onda permettendo uno scavalcamento della stessa da parte della barca, questo comporta un beccheggio sostenuto che ovviamente influisce sulla velocità.
Se siamo in presenza di un moto ondoso importante con onde formate scavalcarle è la soluzione obbligata come dimostrano le barche che fanno regate oceaniche.
Se invece si regata in acque calme e con multiscafi dalle dimensioni imponenti diventa vantaggioso passare attraverso le onde, diminuendo drasticamente il beccheggio a tutto vantaggio della stabilità e quindi della velocità media dell'imbarcazione.
Per un multiscafo è importante stare su un solo scafo per tenere una velocità sostenuta, questo assetto è frutto di un equilibrio delicato che mal si concilia con qualsiasi movimento ed in particolare con il beccheggio che ha anche l'effetto di "scomporre" l'imbarcazione con il rischio di mettere in acqua anche il secondo scafo e rallentare drasticamente.
Entrambi e multiscafi hanno adottato piercing bows anche se quelle di Oracle sono molto più accentuate e forse qualcuno di voi avrà notato che a 30 nodi lo scafo sotto vento immergeva la prua talmente tanto da far arrivare l'acqua quasi fino alla traversa.
Anche alcuni catamarani di piccole dimensioni prodotti in serie hanno adottato questo tipo di prue, ad esempio alcuni classe A.
Al prossimo post.

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